Disastro dello Space Shuttle Challenger
«La voce fredda del direttore di volo continuava a fornire dati sulla missione del Challenger, altezza, velocità, inclinazione. Ma le sue parole erano già sovrastate dall’urlo che si levava dai tecnici della sala di controllo e dalla folla che a Cape Canaveral assisteva al lancio. La navetta spaziale era scomparsa dalla vista degli spettatori e dagli schermi della televisione; o meglio era avvolta, ingoiata, da un enorme globo di fuoco, da un’esplosione che lacerava il cielo limpido della Florida» […] «Il direttore del volo ha detto col suo tono professionale: “A quanto pare abbiamo una serie di malfunzionamenti”. In realtà quel che stava accadendo era la completa disintegrazione del Challenger»
La Gazzetta dello Sport di mercoledì 29 gennaio 1986
«Si sono visti i due razzi piroettare come impazziti, poi puntare verso il mare lasciandosi dietro una scia di fumo. La navicella è stata fatta a brandelli e tre quarti d’ora dopo l’incidente pezzi del relitto ancora cadevano in mare, flottando nell’aria come foglie morte»
Giuseppe Josca
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