Giornali storici presenta:
«Liberatore dell’Europa e stratega della pace. È morto Eisenhower»
Nell’articolo di fondo dal titolo: ‘Il protagonista di un’epoca’ a cura di Augusto Guerriero, possiamo leggere:
«John Gunther, molti anni fa, quando Eisenhower non era ancora asceso alla presidenza, riferì alcune sue frasi, che rilevavano un sentimento di profondo pacifismo. “La guerra totale sarebbe il suicidio della nostra generazione”. “Non vi è nelle battaglie gloria che paghi il sangue che esse costano”. “Dobbiamo addestrare la gioventù americana allo scopo di evitare la terza guerra mondiale”. Queste frasi, oggi, non fanno gran colpo: sappiamo tutti che la guerra totale sarebbe il suicidio dell’umanità, e sappiamo tutti che appunto perciò è diventata impossibile. Ma Eisenhower quelle frasi le diceva quando l’America aveva il monopolio delle armi atomiche […] Fu un eccellente generale, pur non essendo un genio militare. Fu un diligente coscienzioso organizzatore della vittoria, più che un grande stratega. Niente chiarisce i limiti delle sue qualità di capo militare meglio del confronto con Mac Arthur»
Il passato è la memoria del presente.
Il Corriere della Sera di sabato 29 marzo 1969
«Fino a che gli uomini liberi ameranno la libertà, Dwight Eisenhower rimarrà con loro, come lo è stato durante la guerra e durante la pace: forte, fiducioso e coraggioso. Anche nella morte egli ci ha lasciato un grande spirito che non morirà mai»Richard Nixon
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«La cosa essenziale del giornale è il fatto che è in grado di ordinare e organizzare il mondo che ci entra in casa. L’arte di fare un giornale, infatti, consiste nel non riflettere semplicemente e passivamente la realtà, ma nel darle una forma. Giornale è sinonimo di ordine e di regolarità. Altrimenti non avrebbe senso. Questo ordine viene prodotto e stabilito ogni giorno, sempre di nuovo. E così, la mattina alle sette, il mondo può tornare a essere in ordine. E dopo la nostra lettura il caos può nuovamente fare la sua irruzione»
Wilhelm Schmid, La pienezza della vita, 2006