Fausto Coppi
⇒ 02 gennaio 1960, Fausto Coppi. Tra i più grandi ciclisti di tutti i tempi, Fausto Coppi, soprannominato il Campionissimo o l’Airone, è stato il campione indiscusso di ciclismo su strada durante gli anni ’40 e ’50 con il suo stile di guida elegante, la sua abilità nelle salite e la sua capacità di gestire il cronometro. La sua rivalità con il ciclista Gino Bartali è leggendaria e ha contribuito a definire un’era d’oro del ciclismo italiano.
S’impose sia nelle più importanti corse a tappe sia nelle maggiori classiche di un giorno. Vinse cinque volte il Giro d’Italia (1940, 1947, 1949, 1952 e 1953), record condiviso con Binda e Merckx, e due volte il Tour de France (1949 e 1952), diventando anche il primo ciclista a conquistare le due competizioni nello stesso anno.
La sua carriera immortale è stata interrotta solo da un destino crudele. Nel dicembre del 1959, Coppi fu vittima di una malaria contratta durante una gara in Burkina Faso che lo portò pochi giorni dopo alla morte, lasciando un segno indelebile nella storia del ciclismo italiano e mondiale.
Sull’edizione speciale della Gazzetta dello Sport di sabato 2 gennaio 1960 – nell’articolo di fondo “Favoloso Atleta” – Guido Giardini scrisse:
«Quando più pareva arridergli la vita e si accingeva a godere i frutti di una carriera favolosa, unica nella storia dello sport italiano e mondiale, la Morte lo ha ghermito, colpendolo a tradimento nel modo più incredibile. La notizia ci ha colti allo stesso modo e non riusciamo ancora a crederci. È scomparso il più grande campione ciclista che sia mai esistito, l’Uomo delle imprese da leggenda, l’Uomo al quale nessuna vittoria fu impossibile. Tutto ha vinto nella sua strabiliante carriera, e più volte la sua fibra uscì vittoriosa anche davanti al male, uscì vittoriosa anche dai duri colpi del Destino che più volte lo aggredì con incredibile cattiveria. È stato il campione di tutti».
Fausto Coppi
La Gazzetta dello Sport (Edizione Speciale) di sabato 2 Gennaio 1960
«Quando più pareva arridergli la vita e si accingeva a godere i frutti di una carriera favolosa, unica nella storia dello sport italiano e mondiale, la Morte lo ha ghermito, colpendolo a tradimento nel modo più incredibile. La notizia ci ha colti allo stesso modo e non riusciamo ancora a crederci. È scomparso il più grande campione ciclista che sia mai esistito, l’Uomo delle imprese da leggenda, l’Uomo al quale nessuna vittoria fu impossibile.Tutto ha vinto nella sua strabiliante carriera, e più volte la sua fibra uscì vittoriosa anche davanti al male, uscì vittoriosa anche dai duri colpi del Destino che più volte lo aggredì con incredibile cattiveria. È stato il campione di tutti»
Guido Giardini
📝 Sentitevi liberi di interagire con i vostri commenti, proposte o considerazioni. Non mancate di scrivermi se conservate anche voi questo evento o altri importanti giornali storici.
👉🏻 Seguimi sulla mia pagina Threads @giornalistorici o Instagram @giornalistorici per ritrovare questo e molti altri eventi da rivivere nelle prime pagine dei giornali.