«Addio Battiato, cantante dell’anima. Franco Battiato era un pazzo: era convinto che il cane di casa fosse la reincarnazione di suo padre, e il gatto di sua madre. Franco Battiato era un genio. È morto ieri a 76anni, a Milo. Era malato da tempo»
«Ogni artista è un tessitore di eternità e non fa che tendere fili invisibili tra la nostra dimensione e l’Altrove, l’Over the Rainbow cantato da Judy Garland. Ma nell’universo degli artisti il musicista rappresenta ancora una categoria a parte […] Ieri milioni di persone hanno pensato per qualche attimo alla loro giovinezza e in genere alla loro vita, a ciò che ne hanno fatto e ai suoi momenti culminanti: amori, dolori, sfide, speranze. Ovunque le portasse l’eco di una canzone di Franco Battiato, in cerca di un centro di gravità permanente che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente, e di un maestro che mi insegnò com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire, perché sei un essere speciale e io avrò cura di te»
Il Corriere della Sera di mercoledì 19 maggio 2021
«Che cosa piangiamo, dunque quando piangiamo un musicista? Non la persona fisica, dato che pochi di noi avevano potuto godere della sua intimità. E nemmeno le opere, che per fortuna rimangono a farci compagnia anche dopo la sua scomparsa. Forse piangiamo quel pezzo di buio che si crea all’improvviso dentro ciascuno di noi, ogni volta che si spegne una luce che, come un piccolo sole, brillava per tutti»Massimo Gramellini
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«La cosa essenziale del giornale è il fatto che è in grado di ordinare e organizzare il mondo che ci entra in casa. L’arte di fare un giornale, infatti, consiste nel non riflettere semplicemente e passivamente la realtà, ma nel darle una forma. Giornale è sinonimo di ordine e di regolarità. Altrimenti non avrebbe senso. Questo ordine viene prodotto e stabilito ogni giorno, sempre di nuovo. E così, la mattina alle sette, il mondo può tornare a essere in ordine. E dopo la nostra lettura il caos può nuovamente fare la sua irruzione»
Wilhelm Schmid, La pienezza della vita, 2006