Galeazzo Ciano ministro degli Affari Esteri

Galeazzo Ciano ministro degli Affari Esteri
9 giugno 1936
Giornali storici presenta:

Galeazzo Ciano ministro degli Affari Esteri

Il Corriere della Sera di mercoledì 10 giugno 1936 titola:
«I nuovi titolari di quattro dicasteri. Galeazzo Ciano ministro degli Affari Esteri»

Galeazzo Ciano, figlio dell’Ammiraglio Costanzo Ciano, aveva sposato nel 1930 Edda, figlia primogenita di Mussolini; nel 1933 venne nominato capo dell’ufficio stampa del capo del governo, quindi sottosegretario alla stampa e propaganda (1935), membro del Gran consiglio del fascismo, ambasciatore e, il 9 giugno 1936, ministro degli affari esteri; in tale qualità egli assecondò dapprima docilmente la politica di Mussolini sostenendo con vigore, nel marzo 1939, l’occupazione dell’Albania; ma a poco a poco il suo entusiasmo per la Germania hitleriana si raffreddò e, dopo l’incontro con Ribbentrop del maggio 1939 in cui furono poste le basi del patto italo-tedesco, venne persuadendosi che la Germania avrebbe trascinato in guerra l’Italia senza preoccuparsi delle necessità dell’alleata, che non sarebbe stata se non uno strumento delle mire naziste; a partire dall’agosto 1939, svolse un’efficace azione “frenante” presso Mussolini, decidendolo alla “non belligeranza” nella prima fase della guerra; ma dopo le vittorie tedesche della primavera 1940, Ciano non potè evitare l’entrata in guerra dell’Italia nel giugno

Nell’articolo dedicato dal titolo “Uomini della Rivoluzione” a cura della Redazione possiamo leggere:
«Con l’odierno provvedimento del Capo del Governo quattro importantissimi Dicasteri vengono affidati a personalità di alto valore, ben note in Italia e fuori per l’attività svolta non solo nelle cariche politiche, ma nel complesso della vita nazionale di questi anni. Il Fascismo anche questa volta ha fornito alla compagine governativa elementi d’eccezionale valore per preparazione, per fede, per capacità di lavoro»

Il passato è la memoria del presente.


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Il Corriere della Sera di mercoledì 10 giugno 1936

«Così, per volere del Duce, alla direzione di quattro importantissimi Ministeri sono posti elementi dinamici e al tempo stesso saldamente preparati, che già il Paese conosce e dei quali in più casi anche gli stranieri hanno potuto ammirare le salde qualità: essi – ognuno al suo posto – saranno ancora una volta  i fedeli esecutori degli ordini del Duce in questa luminosa alba dell’Italia imperiale»

Redazione del Corriere della Sera

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«La cosa essenziale del giornale è il fatto che è in grado di ordinare e organizzare il mondo che ci entra in casa. L’arte di fare un giornale, infatti, consiste nel non riflettere semplicemente e passivamente la realtà, ma nel darle una forma. Giornale è sinonimo di ordine e di regolarità. Altrimenti non avrebbe senso. Questo ordine viene prodotto e stabilito ogni giorno, sempre di nuovo. E così, la mattina alle sette, il mondo può tornare a essere in ordine. E dopo la nostra lettura il caos può nuovamente fare la sua irruzione»

Wilhelm Schmid, La pienezza della vita, 2006

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