Giosuè Carducci
“Non solo in riconoscimento dei suoi profondi insegnamenti e ricerche critiche, ma su tutto un tributo all’energia creativa, alla purezza dello stile ed alla forza lirica che caratterizza il suo capolavoro di poetica”
«È morto. Oh come si levano, come s’affollano i fantasmi della sua arte, come romba, nel primo silenzio del doloroso raccoglimento, il fiume impetuoso della sua poesia; come, avanti il clamore del compianto nazionale, riecheggia di supremo saluto il coro dei suoi canti. Taciuta s’è per sempre la nobile voce paterna. E uno sgomento ci umilia. Come era solo nella sua grandezza! Uomo e poeta, nella vita e nell’arte, egli alla nostra generazione l’esempio ammirabile e incomparabile della virtù latina fatta di forza e rettitudine»
Corriere della Sera di sabato 16 febbraio 1907
«Ah per te Orazio prèdica al vento!
Del patrio carcere non sei contento,
la chiave abomini grata a i pudichi,
agogni a l’aere de’ luoghi aprichi.
E dove, o misero, dove n’andrai.
Dove un ricovero trovar potrai,
o de’ miei giovini lustri diletto,
o mio carissimo tenue libretto?»Juvenilia (incipit)
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