Il disastro dell’Estadio Nacional

Il disastro dell’Estadio Nacional
25 maggio 1964
Giornali storici presenta:
Il disastro dell’Estadio Nacional
La Gazzetta dello Sport di martedì 26 maggio 1964 titola:
«Centinaia di morti per un gol annullato»
All’Estadio Nacional del Perú di Lima avviene la tragedia con il più alto numero di vittime mai registrato collegata ad un avvenimento calcistico. Il disastro provocò la morte di 328 persone e il ferimento di circa 4000 tifosi. La partita in programma era tra le nazionali di Perù e Argentina valevole per il torneo preolimpico organizzato dalla CONMEBOL per la qualificazione al torneo calcistico delle Olimpiadi di Tokyo. Dal punto di vista sportivo la principale conseguenza della tragedia fu che il torneo venne dichiarato concluso e tutte le partite rimanenti cancellate: l’Argentina fu decretata campione e si qualificò per le Olimpiadi.
Nel taglio basso l’articolo dedicato a cura della Redazione possiamo leggere:
«Quando la polizia ha cominciato a far uso di candelotti fumogeni ed alcuni agenti hanno sparato qualche colpo d’arma da fuoco a scopo intimidatorio, il panico si è impadronito delle circa 45 mila persone che gremivano lo stadio […] A ventiquattr’ore di distanza dalla tragedia che ha funestato l’incontro di calcio tra le Nazionali olimpiche di Perù e Argentina, ancora non si sa quante persone abbiano perduto la vita nella calca indescrivibile che è seguita al forse troppo deciso intervento dei tutori dell’ordine per frenare un tentativo di invasione di campo, dopo che l’arbitro aveva annullato il gol con il quale il Perù avrebbe pareggiato quello precedentemente messo a segno dagli argentini»
Il passato è la memoria del presente.

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La Gazzetta dello Sport di martedì 26 maggio 1964

«La folla ha cercato di uscire dallo stadio, avventandosi verso i cancelli, che precedentemente erano stati chiusi per impedire l’accesso allo stadio di altri numerosi tifosi, che protestavano per non esser riusciti a procurarsi il biglietto d’ingresso. Così c’è stato chi è rimasto schiacciato contro i cancelli, o contro il cemento delle gradinate, oppure travolto e calpestato da persone urlanti di terrore»
Redazione Gazzetta dello Sport

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«La cosa essenziale del giornale è il fatto che è in grado di ordinare e organizzare il mondo che ci entra in casa. L’arte di fare un giornale, infatti, consiste nel non riflettere semplicemente e passivamente la realtà, ma nel darle una forma. Giornale è sinonimo di ordine e di regolarità. Altrimenti non avrebbe senso. Questo ordine viene prodotto e stabilito ogni giorno, sempre di nuovo. E così, la mattina alle sette, il mondo può tornare a essere in ordine. E dopo la nostra lettura il caos può nuovamente fare la sua irruzione»

Wilhelm Schmid, La pienezza della vita, 2006

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