Il disastro di Le Mans
«Tragico inizio a Le Mans»
Il disastro di Le Mans fu un incidente automobilistico avvenuto l’11 giugno 1955 sul Circuit de la Sarthe durante la 24 Ore di Le Mans. Con un bilancio di 84 morti e 120 feriti è stato l’incidente più catastrofico nella storia dell’automobilismo. L’incidente fu causato dall’uscita di pista della Mercedes-Benz di Pierre Levegh. L’auto di Levegh tamponò la Austin di Lance Macklin che funse da rampa, fu proiettata in alto, e si schiantò sulla barriera che divideva la pista dalla tribuna, prendendo fuoco; alcuni pezzi dell’auto (il cofano, l’asse anteriore delle ruote, ed altri) volarono sulla tribuna piombando violentemente sugli spettatori. Il cofano fendette l’aria, decapitando gli spettatori ammassati come una ghigliottina. Nonostante l’accaduto la gara non fu interrotta. Secondo le dichiarazioni ufficiali degli organizzatori, la decisione fu presa per evitare che il pubblico, colto dal panico, lasciasse il circuito intasando le strade e ostacolando così l’arrivo delle ambulanze.
«La 24 Ore di le Mans ha avuto un inizio tragico. Non erano ancora trascorsi 180 minuti dal via quando la Mercedes guidata dal francese Pierre Levegh è andata a urtare contro la vettura di Kling, uscendo di strada sfondando la barriere protettiva e quindi esplodendo in aria sopra la folla […] Una spessa nube di fumo ha impedito in un primo momento di rendersi conto della sciagura. Poi le prime notizie delle quali ben poche precise data la gravità dell’incidente. A quanto è dato conoscere sinora i morti sarebbero una quarantina ed oltre cento i feriti. Il pilota francese è deceduto sul colpo. La corsa è continuata con al comando. Fangio su Mercedes»
«La scena dall’altra parte della strada era indescrivibile. Morti e moribondi erano ovunque; le grida di dolore, angoscia e disperazione gridavano catastrofe. Ero lì come in un sogno, troppo inorridito anche solo per pensare»
Il passato è la memoria del presente.
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La Gazzetta dello Sport di domenica 12 giugno 1955
«Quando a mezzogiorno le macchine con gli equipaggi di questa 24 Ore di le Mans si sono schierate sulla linea di partenza, davanti ai loro boxes, lucide, belle, dalle linee armoniosamente aerodinamiche, le cui forme sono state chieste ai disegnatori italiani di questo rinascimento meccanico che a alcuni anni detta legge nel mondo meccanico, a fare atto di presenza circa 200 mila spettatori hanno applaudito rumorosamente»
Ezio Ciccarella
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«La cosa essenziale del giornale è il fatto che è in grado di ordinare e organizzare il mondo che ci entra in casa. L’arte di fare un giornale, infatti, consiste nel non riflettere semplicemente e passivamente la realtà, ma nel darle una forma. Giornale è sinonimo di ordine e di regolarità. Altrimenti non avrebbe senso. Questo ordine viene prodotto e stabilito ogni giorno, sempre di nuovo. E così, la mattina alle sette, il mondo può tornare a essere in ordine. E dopo la nostra lettura il caos può nuovamente fare la sua irruzione»
Wilhelm Schmid, La pienezza della vita, 2006