«Il discorso di Hitler al Reichstag. L’indissolubile amicizia tra l’Italia e il Reich»
«Il calore dell’eloquenza del Führer è dato anche dalla profonda certezza che lo anima, di parlare in nome d’una causa, non solo patriottica, ma giusta e umana […] Constata che il mondo è posto dinanzi al dilemma della pace o della guerra, ma al tempo stesso stabilisce a chi risalgono le responsabilità d’una situazione così tesa e a chi spetterebbe la colpa dell’avere scatenato un conflitto distruttore»
Il Corriere della Sera di sabato 29 aprile 1939
«So perfettamente che la Gran Bretagna ha conquistato i propri territori coloniali con la forza e spesso con la brutalità, ma so anche che nessun altro impero è stato costruito altrimenti. La storia non considera i metodi ma i risultati che tali metodi consentono di ottenere. […] L’Inghilterra ha dato al mondo molti grandi uomini, ma la Germania in questo non le è stata da meno. L’immane sforzo compiuto nel corso di tre secoli per salvare il nostro popolo dalla distruzione è costato il sacrificio di tante vite umane; un sacrificio molto più grande di quello che altri popoli hanno dovuto sopportare per affermare la propria esistenza […] Se la Germania, sempre attaccata, non è stata in grado di difendere il suo territorio e per questo costretta a sacrificare molte delle sue province, ciò è dipeso principalmente dal suo scarso peso politico e dalla conseguente impotenza nei confronti delle altre Nazioni! Quella particolare situazione è stata ampiamente superata!»Adolf Hitler
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«La cosa essenziale del giornale è il fatto che è in grado di ordinare e organizzare il mondo che ci entra in casa. L’arte di fare un giornale, infatti, consiste nel non riflettere semplicemente e passivamente la realtà, ma nel darle una forma. Giornale è sinonimo di ordine e di regolarità. Altrimenti non avrebbe senso. Questo ordine viene prodotto e stabilito ogni giorno, sempre di nuovo. E così, la mattina alle sette, il mondo può tornare a essere in ordine. E dopo la nostra lettura il caos può nuovamente fare la sua irruzione»
Wilhelm Schmid, La pienezza della vita, 2006