«Napoli campione. Finalmente la città e la squadra possono gridare il loro trionfo»
«Napoli lo aspettava da sessant’anni e il sogno era passato, come certe magre eredità, da una generazione all’altra. Il calcio italiano si trascinava uno scarabocchio nella sua storia e ormai si era quasi abituato a quella “ferita geografica” come se fosse un incorreggibile vizio di natura. Napoli che peccato! Napoli sfiora lo scudetto! Napoli riprovaci! Quante ne abbiamo sentite e scritte»
«Dopo tanti scudetti annunciati, Napoli finalmente ha potuto celebrare la sua gioia, la sua passione, il suo orgoglio di città più calcistica del mondo. Un trionfo atteso 61 anni e diventato cronaca di un giorno irripetibile»
La Gazzetta dello Sport di lunedì 11 maggio 1987
«Dopo tanti scudetti annunciati, Napoli finalmente ha potuto celebrare la sua gioia, la sua passione, il suo orgoglio di città più calcistica del mondo. Un trionfo atteso 61 anni e diventato cronaca di un giorno irripetibile e storia sportiva calata, come non mai, nel tessuto sociale di Napoli. Non è questo un ingenuo cedimento alla retorica: basterebbe essere qui per scoprirsi fatalmente oggetti di un coinvolgimento totale e complici di un’avventura he altrove non potrebbe assumere eguali contorni “epici”»Lodovico Maradei
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«La cosa essenziale del giornale è il fatto che è in grado di ordinare e organizzare il mondo che ci entra in casa. L’arte di fare un giornale, infatti, consiste nel non riflettere semplicemente e passivamente la realtà, ma nel darle una forma. Giornale è sinonimo di ordine e di regolarità. Altrimenti non avrebbe senso. Questo ordine viene prodotto e stabilito ogni giorno, sempre di nuovo. E così, la mattina alle sette, il mondo può tornare a essere in ordine. E dopo la nostra lettura il caos può nuovamente fare la sua irruzione»
Wilhelm Schmid, La pienezza della vita, 2006