La morte di papa Benedetto XV
«La saggezza cristiana è ciò che garantisce la quiete e la stabilità nelle istituzioni»
«Alle 15 é seguito il trasporto solenne dalla camera di morte al terzo piano nella sala del Trono al secondo, immediatamente prima della Biblioteca privata a metà circa della facciata prospiciente la Piazza San Pietro. Il funebre corteo si é svolto con semplicità ed insieme cin grandiosità che ricordava le funzioni del Rinascimento, giù per gli scaloni e lungo le aule meravigliose del Vaticano. Nella disadorna camera tenuta per sé da Benedetto XV si sentiva ancora l’uomo: qui nell’apoteosi del piccolo corteo, trionfava il Papa […] Il feretro, una semplice barella coperta di velluto rosso, era portato da otto guardie nobili, nella divisa di gala, fiammante d’oro e di rosso: rossa la giubba, candidi i calzoni, gli stivaloni neri, l’elmo in testa, da cui scende una lunga criniera. Ai lati portavano le torce i palafrenieri vestiti di rosso. Immediatamente dopo la salma procedevano i due nipoti Della Chiesa e Persico, il fido cameriere Mariano ed il gruppo dei cardinali, tutti in abito nero, filettato di rosso, col grande ferraiolo di seta rossa: solo il decano, cardinale Vannutelli, che li precedeva e che aveva ai lati i cardinali Gasparri e De Lai, aveva l’abito intero paonazzo, mentre i cardinali monaci conservavano il colore del loro ordine. Il corteo si chiudeva con altri camerieri segreti laici»
Corriere della Sera di lunedì 23 gennaio 1922
«La salma riveste il camice di merletto con la pianeta rossa ricamata in oro, col fanone al collo e in testa la mitria d’oro. Si intravedono i calzari rossi ricamati d’oro ed ai piedi, ricche pantofole rosse pure ricamate d’oro. Alle mani, posate sul petto, i guanti rossi: al medio della mano destra l’anello papale»
Redazione Corriere della Sera
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