La morte di papa Giovanni Paolo II

La morte di papa Giovanni Paolo II
 
2 aprile 2005

Giornali storici presenta:
La morte di papa Giovanni Paolo II
 
Il Corriere della Sera di domenica 3 aprile 2005 titola a tutta pagina:
 
«Il Papa che ha cambiato il mondo»
Ha accompagnato, da protagonista, gli ultimi decenni del «secolo breve», del Novecento. Conservatore nella dottrina ma al tempo stesso rivoluzionario, ha cambiato il mondo, contribuendo in modo decisivo al crollo delle dittature comuniste, a cominciare da quella nella sua amatissima Polonia fino alla caduta del Muro di Berlino. Nato a Wadovice in Polonia con il nome di Karol Józef Wojtyla, papa Giovanni Paolo II è stato il 264º vescovo di Roma, 6º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, primo papa slavo e non italiano dai tempi di Adriano VI. Il suo successore, papa Benedetto XVI, lo ha beatificato il primo maggio 2011 ed infine papa Francesco, alla presenza del predecessore, lo ha canonizzato il 27 aprile 2014. Il suo corpo riposa per sempre in un altare laterale della Basilica di San Pietro. 

Nell’articolo dedicato a cura di Paolo Mieli possiamo leggere:
 
«Anche nei campi come quelli inerenti al tema della vita in cui le posizioni di molti laici non si sono ricongiunte a quelle della Chiesa, ha costretto tutti a guardare ad esse come ad intuizioni di fede dalle quali non si può prescindere e che per giunta prima o poi possono rivelarsi “vere” anche sotto il profilo scientifico. Talché oggi ci parrebbe un errore da parte della Chiesa cercare, come è accaduto in molti precedenti conclavi, un successore a Wojtyla all’insegna di una voluta discontinuità»

Il passato è la memoria del presente.
 

 
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Il Corriere della Sera di domenica 3 aprile 2005

«Oggi mi viene da pensare che quell’uomo che per ventisei anni ha guidato la Chiesa è stato, in qualche modo, il meno ascoltato nel mondo: ha viaggiato, ha predicato, ha speso tutte le sue forze per convincere i potenti alla dottrina della pace, ma mi pare che le sue parole non siano state ascoltate. L’ultimo desiderio del Santo Padre è stato chiedere che gli recitassero la liturgia delle ore, e gli è stata letta l’ora terza del breviario, la preghiera che comincia con l’invocazione a Dio: “Vieni a salvarmi, Signore vieni presto in mio aiuto”. Il Signore ha ascoltato il suo figlio Karol. Che ora venga anche in nostro aiuto»
 
Enzo Biagi

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«La cosa essenziale del giornale è il fatto che è in grado di ordinare e organizzare il mondo che ci entra in casa. L’arte di fare un giornale, infatti, consiste nel non riflettere semplicemente e passivamente la realtà, ma nel darle una forma. Giornale è sinonimo di ordine e di regolarità. Altrimenti non avrebbe senso. Questo ordine viene prodotto e stabilito ogni giorno, sempre di nuovo. E così, la mattina alle sette, il mondo può tornare a essere in ordine. E dopo la nostra lettura il caos può nuovamente fare la sua irruzione»

Wilhelm Schmid, La pienezza della vita, 2006

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