L’affondamento del Léon Gambetta

L’affondamento del Léon Gambetta
27 aprile 1915
Giornali storici presenta:
L’affondamento del Léon Gambetta
Il Corriere della Sera di mercoledì 28 aprile 1915 titola:
«L’incrociatore francese “Gambetta”, silurato nel Jonio dagli austriaci»
Il Léon Gambetta fu un incrociatore corazzato della Marina Nazionale francese, attivo durante la prima guerra mondiale nel settore del mar Adriatico, che fu affondato dal sommergibile austro-ungarico U-5 a sud di Santa Maria di Leuca. La nave si inabissò portando con sé 684 membri dell’equipaggio. Poiché l’Italia era in quel momento ancora neutrale, in ottemperanza alle convenzioni internazionali i soli 137 superstiti del Gambetta furono internati a Siracusa fino al 30 maggio 1915, quando infine furono imbarcati per Malta.
Nell’articolo dedicato a cura della Redazione possiamo leggere:
«La flotta francese, priva di una base provvisoria forte e sicura nell’Adriatico, è da nove mesi costretta a un servizio arduo di assidua vigilanza per prevenire probabili insidie dell’avversario e snervante per la continua tensione […] Il Léon Gambetta si difese energicamente, attaccò a sua volta, ma i suoi fianchi erano stati colpiti dai saluti nemici e la nave, che cominciava a far acqua e a sbandarsi, fu costretta, compiendo uno sforzo supremo, a ritirarsi. Il comandante della nave, vedendo che essa correva pericolo di affondare, tentò di condurla ad arenarsi sulla spiaggia di Leuca, ma non fece in tempo»
Il passato è la memoria del presente.

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Il Corriere della Sera di mercoledì 28 aprile 1915

«Evidentemente il sommergibile si era appostato nel canale di Otranto attendendo qualche nave francese al varco, perché è noto che la squadra francese incrocia appunto nel canale per impedire il traffico marittimo da e per l’Austria»
Redazione Corriere della Sera

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«La cosa essenziale del giornale è il fatto che è in grado di ordinare e organizzare il mondo che ci entra in casa. L’arte di fare un giornale, infatti, consiste nel non riflettere semplicemente e passivamente la realtà, ma nel darle una forma. Giornale è sinonimo di ordine e di regolarità. Altrimenti non avrebbe senso. Questo ordine viene prodotto e stabilito ogni giorno, sempre di nuovo. E così, la mattina alle sette, il mondo può tornare a essere in ordine. E dopo la nostra lettura il caos può nuovamente fare la sua irruzione»

Wilhelm Schmid, La pienezza della vita, 2006

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