Il Corriere della Sera di martedì 5 maggio 1936 titola:
«Il Duce ordina l’adunata generale del popolo italiano»
«Storico annuncio del Duce. La guerra è finita. L’Etiopia è italiana. Badoglio è entrato in Addis Abebà»
«L’annuncio dato alla Camera fascista dell’ordine impartito dal Duce per un’altra adunata di popolo trova tutti gli Italiani in piedi. La Nazione, rimasta mobilitata, spiritualmente e materialmente, dal 2 ottobre, è, dopo sette mesi di gloriose emozioni , ancora più vibrante del primo giorno. Essa ha sostenuto la prova con una forza morale forse senza esempio nella storia: con gli occhi fissi sul Duce, con l’animo proteso verso i propri figli combattenti nell’Africa lontana, con la volontà decisa di difendere fino all’estremo, a qualunque costo, le ragioni ideali dell’impresa e di proteggerne gli sviluppi contro ogni minaccia esteriore»
«L’Italia ha vinto questa guerra in condizioni internazionali delicatissime, sostenendo un assedio economico senza esempi nella Storia per la sua inutile, stupida, esasperante crudeltà […] Pare un sogno, ed è una smagliante realtà. L’Italia ha vinto in ette mesi una guerra che, per le difficoltà d’ogni genere da essa presentate, sembrava poter durare un tempo quasi illimitato»

Il Corriere della Sera di mercoledì 6 maggio 1936
«Durante i trenta secoli della sua storia, l’Italia ha vissuto molte ore memorabili, ma questa di oggi è certamente una delle più solenni. Annuncio al popolo italiano e al mondo che la guerra è finita. Annuncio al popolo italiano e al mondo che la pace è ristabilita. Non è senza emozione e senza fierezza che, dopo sette mesi di aspre ostilità, pronuncio questa grande parola. Ma è strettamente necessario che io aggiunga che si tratta della nostra pace, della pace romana, che si esprime in questa semplice, irrevocabile, definitiva proposizione: l’Etiopia è italiana! Italiana di fatto, perché occupata dalle nostre armate vittoriose; italiana di diritto, perché col gladio di Roma è la civiltà che trionfa sulla barbarie, la giustizia che trionfa sull’arbitrio crudele, la redenzione dei miseri che trionfa sulla schiavitù millenaria. Con le popolazioni dell’Etiopia, la pace è già un fatto compiuto. Le molteplici razze dell’ex-impero del leone di Giuda hanno dimostrato, per chiarissimi segni, di voler vivere e lavorare tranquillamente all’ombra del tricolore d’Italia. I capi ed i « ras » battuti e fuggiaschi non contano più e nessuna forza al mondo potrà mai più farli contare»Benito Mussolini
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«La cosa essenziale del giornale è il fatto che è in grado di ordinare e organizzare il mondo che ci entra in casa. L’arte di fare un giornale, infatti, consiste nel non riflettere semplicemente e passivamente la realtà, ma nel darle una forma. Giornale è sinonimo di ordine e di regolarità. Altrimenti non avrebbe senso. Questo ordine viene prodotto e stabilito ogni giorno, sempre di nuovo. E così, la mattina alle sette, il mondo può tornare a essere in ordine. E dopo la nostra lettura il caos può nuovamente fare la sua irruzione»
Wilhelm Schmid, La pienezza della vita, 2006