«Il Papa per quattro ore in lotta con la morte»
«Caso mai, va detto che è un nuovo capitolo da aggiungere al libro della violenza che il mondo, che noi stiamo scrivendo, ormai da troppi anni e proprio perché si tratta di un libro comune non deve stupire che c’entri l’uomo Woytjla, che è diventato Giovanni Paolo II e rappresenta per molti e a torto un’idea e un’immagine corretta e particolare di potere. […] Simbolico anche che fra le mani che lo applaudivano si sia levata quella dell’attentatore: il tradimento sia nell’inganno dell’uomo. Tutte spiegazioni però che si arenano puntualmente contro il terreno dei simboli e sono sterili»
«A piazza San Pietro, in un pomeriggio grigio e ventilato, irrompe sulla scena tragica della storia un uomo piccolo dai grandi occhi scuri, il volto perso nel vuoto, le labbra serrate in un silenzio ostinato. È lui, Mehmet Ali Ağca…»
Il Corriere della Sera di giovedì 14 maggio 1981
«L’attentatore gli ha sparato da pochi metri, tre, forse quattro. Con una Browning calibro 9. Era confuso tra i fedeli, a destra della piazza per chi guarda la Basilica. Non distante dall’ufficio postale mobile,. Lui, il giovane, ha estratto la pistola e ha fatto fuoco. Un bossolo è caduto in terra, la gente ha cominciato a urlare, a indicarlo»Bruno Tucci
📝 Sentitevi liberi di interagire con i vostri commenti, proposte o considerazioni. Non mancate di scrivermi se conservate anche voi questo evento o altri importanti giornali storici.
«La cosa essenziale del giornale è il fatto che è in grado di ordinare e organizzare il mondo che ci entra in casa. L’arte di fare un giornale, infatti, consiste nel non riflettere semplicemente e passivamente la realtà, ma nel darle una forma. Giornale è sinonimo di ordine e di regolarità. Altrimenti non avrebbe senso. Questo ordine viene prodotto e stabilito ogni giorno, sempre di nuovo. E così, la mattina alle sette, il mondo può tornare a essere in ordine. E dopo la nostra lettura il caos può nuovamente fare la sua irruzione»
Wilhelm Schmid, La pienezza della vita, 2006