Le leggi per la difesa della razza
⇒ 06 ottobre 1938, le leggi per la difesa della razza. Viene proposto questo speciale post in occasione del Giorno della Memoria. Il fascismo dichiara attuale l’urgenza dei problemi razziali con dovuta presa di coscienza. In seguito alla conquista dell’Impero, il Gran Consiglio del Fascismo dichiarò l’attualitĂ urgente dei problemi razziali e la necessitĂ di una coscienza sul tema. La “Dichiarazione sulla razza” è considerata il documento che dĂ il via alla persecuzione anti-ebraica, e in generale razzista, in Italia e costituisce uno dei principali documenti delle cosiddette leggi razziali promulgate dal fascismo. “Il Gran Consiglio presieduto dal Duce prende una serie di vitali decisioni per la difesa della razza” è il titolo di testa a tutta pagina. Estremamente raro e importante per il peso che assunse il tema nel corso della Storia, questo quotidiano può ritenersi un fondamentale documento testimone del Ventennio. Nell’articolo di fondo è riportato il testo della Dichiarazione sulla razza nel quale possiamo leggere:
“Il Gran Consiglio del Fascismo, in seguito alla conquista dell’Impero, dichiara l’attualitĂ urgente dei problemi razziali e la necessitĂ di una coscienza razziale. Ricorda che il Fascismo ha svolto da sedici anni e svolge un’attivitĂ positiva, diretta al miglioramento quantitativo e qualitativo della razza italiana, miglioramento che potrebbe essere gravemente compromesso, con conseguenze politiche incalcolabili, da incroci e imbastardimenti”
Il successivo 17 novembre 1938 la dichiarazione è trasformata in regio decreto legge (n. 1728 – Provvedimenti per la difesa della razza italiana). La seguente proclamazione si stabilì:
• a) il divieto di matrimoni di italiani e italiane con elementi appartenenti alle razze camita, semita e altre razze non ariane;
• b) il veto per i dipendenti dello Stato e da Enti pubblici – personale civile e militare – di contrarre matrimonio con donne straniere di qualsiasi razza;
• c) il matrimonio di italiani e italiane con stranieri, anche di razze ariane, dovrĂ avere il preventivo consenso del Ministero dell’Interno;
• d) dovranno essere rafforzate le misure contro chi attenta al prestigio della razza nei territori dell’Impero.
Le leggi per la difesa della razza

Corriere della Sera di venerdì 7 ottobre 1938
«Art. 1. Il matrimonio del cittadino italiano di razza ariana con persona appartenente ad altra razza è proibito. Il matrimonio celebrato in contrasto con tale divieto è nullo.»
Dichiarazione sulla razza
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