L’elezione di papa Francesco
«Il papato lascia l’Europa e va nelle Americhe: è un evento che dice la capacità del nuovo che abita il cuore antico della chiesa di Roma e la pone ancora una volta sul proscenio della storia, nella stagione del rimescolamento planetario dell’umanità. Va oltre l’Atlantico e sceglie un cardinale del subcontinente americano, cioè un uomo del Sud del mondo, ora che il Sud povero sta sfidando il nord ricco in nome dei suoi diritti e delle sue necessità […] Questa uscita è di buon segno perché a nessuno sfugge che le Chiese d’Europa hanno ormai troppa storia per poter guardare con occhi sgombri alla sfida dei tempi nuovi che viene dai poveri del pianeta. Proverà forse a guardarla ora con gli occhi di Papa Francesco»
Corriere della Sera di giovedì 14 marzo 2013
«Bergoglio è un gesuita, il primo Papa gesuita della storia: e si sa che i gesuiti hanno nella Regola l’impegno a non accettare cariche e onori. Si dice che nell’ultima Congregazione generale egli abbia parlato di povertà e di purificazione della Chiesa dal peccato: forse i cardinali da quelle sue parole hanno compreso che ora l’umile argentino si sentiva pronto ad osare il papato e a disubbidire alla Regola dettata da Ignazio di Loyola, quasi facendosi da gesuita francescano»
Luigi Accattoli
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