«Solo Inter. Milito schianta il Bayern. Mou lacrime e addio»
«L’urlo e le lacrime. Mourinho, il presidente, i giocatori sfiniti e trionfanti, le migliaia di tifosi sugli spalti uniti in un trepido boato che sale fino al cielo, nella notte stellata di Madrid, per avvertire gli dei del pallone che la Grande Inter è tornata. La Champions, il trofeo più importante, non è più una leggenda sbiadita da tramandare e tenne viva di padre in figlio e di speranza in delusione»
«E tre. Tre come le Coppe dei Campioni conquistate e tre come i titoli vinti quest’anno, impresa mai riuscita a nessuno in Italia. È qui la festa dell’Inter, che fa piangere di gioia i 30.000 tifosi arrivati al Bernabeu»
La Gazzetta dello Sport di domenica 23 maggio 2010
«I reduci dalla festa allo stadio Meazza risvegliano, forzatamente e loro malgrado, gli abitanti delle zone limitrofe allo stadio, e dei grandi viali sulla circonvallazione cittadina, strombazzando con i clacson di auto e moto nel rientro a casa. E anche nelle vie centrali gruppetti di irriducibili continuano a girare in auto sventolando bandiere e sciarpe. Gli uomini dell’azienda di nettezza urbana stanno provvedendo a ripulire le vie vicine a piazza del Duomo, pavimentate da un tappeto di rifiuti vari, bottiglie e cocci di vetro, aste di bandiere, lattine e decine di bombolette vuote delle sirene sonore. Gran lavoro per gli edicolanti, dove i giornali sportivi stanno andando a ruba. Da finestre e balconi sventolano decine di bandiere dell’Inter»Redazione Gazzetta dello Sport
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«La cosa essenziale del giornale è il fatto che è in grado di ordinare e organizzare il mondo che ci entra in casa. L’arte di fare un giornale, infatti, consiste nel non riflettere semplicemente e passivamente la realtà, ma nel darle una forma. Giornale è sinonimo di ordine e di regolarità. Altrimenti non avrebbe senso. Questo ordine viene prodotto e stabilito ogni giorno, sempre di nuovo. E così, la mattina alle sette, il mondo può tornare a essere in ordine. E dopo la nostra lettura il caos può nuovamente fare la sua irruzione»
Wilhelm Schmid, La pienezza della vita, 2006