L’Italia in guerra… il Piave mormorava

L’Italia in guerra… il Piave mormorava
24 maggio 1915
Giornali storici presenta:
L’Italia in guerra… il Piave mormorava
Il Corriere della Sera di martedì 25 maggio 1915 titola:
«La prima giornata di guerra tra l’Italia e l’Austria»
Per l’Italia cominciava la tragedia della Grande Guerra che costò 650 mila morti ma che fu celebrata dalla famosa “Canzone del Piave” che esaltava il coraggio e il sacrificio di tanti giovani italiani in una pagina indimenticabile della nostra storia.
Nell’articolo dedicato dal titolo “Mare nostrum” a cura della Redazione possiamo leggere:
«Le popolazioni della riva adriatica hanno avuto il primo onore della guerra coi varii e inani tentativi del nemico. Sono state le prime a constatare per quali ragioni noi dovevamo far questa guerra e perché questa guerra sia veramente di necessaria defissa. Le nostre navi vigilano, ma il loro compito e d’una difficoltà senza pari. E se esse riusciranno come erediamo, a impedire che i tentativi nemici abbiano gravi conseguenze, avranno dimostrato una preparazione e un valore ammirevoli; e la potenza navale dell’Austria sarà stata battuta anche se la flotta rimarrà cautamente al riparo in Pola»
Alexandre Millerand scrisse:
Fedele al suo glorioso retaggio, l’Italia si leva per combattere fianco dei nostri alleati e del nostro esercito per la civiltà contro i barbari… […] salutiamo nel loro intervento un nuovo pegno della vittoria definitiva
Il passato è la memoria del presente.

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Il Corriere della Sera di martedì 25 maggio 1915

«Era previsto che, appena dichiarata la guerra, vi sarebbe stata un’azione offensiva contro la nostra costa adriatica, intesa a produrre un effetto morale anziché a raggiungere un obbiettivo militare. Ma si era provveduto per fronteggiarla, rendendola di brevissima durata»
Redazione Corriere della Sera

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«La cosa essenziale del giornale è il fatto che è in grado di ordinare e organizzare il mondo che ci entra in casa. L’arte di fare un giornale, infatti, consiste nel non riflettere semplicemente e passivamente la realtà, ma nel darle una forma. Giornale è sinonimo di ordine e di regolarità. Altrimenti non avrebbe senso. Questo ordine viene prodotto e stabilito ogni giorno, sempre di nuovo. E così, la mattina alle sette, il mondo può tornare a essere in ordine. E dopo la nostra lettura il caos può nuovamente fare la sua irruzione»

Wilhelm Schmid, La pienezza della vita, 2006

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