«Le polizie di tutta Europa ricercano gli assassini del commissario Calabresi»
«Il commissario capo di Pubblica Sicurezza dottor Luigi Calabresi, trentaquattro anni, sposato, padre di due maschietti, è stato assassinato alle 9.15 di ieri. Un giovane tra i trenta e i trentacinque anni gli ha sparato alle spalle, da distanza ravvicinata, tre colpi con una pistola a tamburo calibro 38. Alla ricerca dell’omicida e di tutti i suoi eventuali complici e mandanti sono ora interessate tutte le polizie d’Europa»
«La pretesa “giustizia” di cui egli sarebbe rimasto vittima ne ha fatto soltanto un funzionario caduto nell’adempimento del servizio, cui è per tutti doveroso rendere omaggio […] Ci dispiace di non appartenere a quella categoria d’illuminati che, di fronte al cadavere di un assassinato non aspettano nemmeno che si raffreddi per sapere chi lo ha ucciso e perché: il nostro compito di commentatori ne sarebbe molto agevolato. Purtroppo, per esprimere un giudizio, noi abbiamo bisogno di qualche certezza. E di certezze, per il momento, ce n’è una sola: che da oggi la delinquenza, invece di sfuggire la polizia, la cerca, la sfida, le tende agguati, le dà battaglia aperta nel pieno centro della città»
La Gazzetta dello Sport di lunedì 12 maggio 1985
«Il delitto è avvenuto in una sequenza velocissima sotto gli occhi terrorizzati di numerosissimi cittadini. Colpito a morte – un proiettile lo ha raggiunto alla nuca – il funzionario si è abbattuto in ginocchio accanto alla “500” blu (intestata alla moglie) sulla quale stava per salire, diretto in questura. Il mazzo di chiavi dell’utilitaria gli è sfuggito di mano ed è rotolato sotto la vettura»Indro Montanelli
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«La cosa essenziale del giornale è il fatto che è in grado di ordinare e organizzare il mondo che ci entra in casa. L’arte di fare un giornale, infatti, consiste nel non riflettere semplicemente e passivamente la realtà, ma nel darle una forma. Giornale è sinonimo di ordine e di regolarità. Altrimenti non avrebbe senso. Questo ordine viene prodotto e stabilito ogni giorno, sempre di nuovo. E così, la mattina alle sette, il mondo può tornare a essere in ordine. E dopo la nostra lettura il caos può nuovamente fare la sua irruzione»
Wilhelm Schmid, La pienezza della vita, 2006