«Mary Quant. L’orlo che cambiò il mondo»
«Una ribelle con il sorriso. È che Mary Quant era talmente sicura della “sua” rivoluzione che non le importava rivendicarne il primato o raccoglierne la gloria, ma si beava all’idea che niente e nessuno avrebbe potuto cancellarla: la minigonna, ma non solo. A Mary si devono anche i collant colorati, gli impermeabili di vernice, i dolcevita a costine, il taglio dei capelli a caschetto a – già, anche questo – il mascara waterproof. Oltre alla libertà di vestire senza regole di stile»
«La leggenda narra che il primo giorno di apertura del Bazaar, dunque nel 1955, Mary fosse già li a tagliare le gonne. Dunque ben dieci anni prima del 1964, anno in cui Courréges depositò il suo brevetto della minigonna»
Il Corriere della Sera di venerdì 14 aprile 2023
«Non avevo il tempo di aspettare la liberazione delle donne, e così ho fatto da sola […] Le vere creatrici della mini sono le ragazze, le stesse che si vedono per la strada»Mary Quant
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«La cosa essenziale del giornale è il fatto che è in grado di ordinare e organizzare il mondo che ci entra in casa. L’arte di fare un giornale, infatti, consiste nel non riflettere semplicemente e passivamente la realtà, ma nel darle una forma. Giornale è sinonimo di ordine e di regolarità. Altrimenti non avrebbe senso. Questo ordine viene prodotto e stabilito ogni giorno, sempre di nuovo. E così, la mattina alle sette, il mondo può tornare a essere in ordine. E dopo la nostra lettura il caos può nuovamente fare la sua irruzione»
Wilhelm Schmid, La pienezza della vita, 2006