Millennium bug

31 dicembre 1999, Millennium bug. Noto anche come Y2K bug, questo difetto informatico che si manifestò al cambio di data tra il 31 dicembre 1999 e il 1 gennaio 2000 in alcuni sistemi di elaborazione dati risultò di facile gestione grazie alle misure di precauzione adottate negli anni precedenti. Non mancarono però forti situazioni di allarmismo generale e apocalittico foraggiate dai mass-media e dall’opinione pubblica. Il Millennium bug si è dimostrato un esempio di vulnerabilità umana, che ha facilmente travolto i mezzi di comunicazione di massa, portando i governi mondiali e i cittadini che stavano per intraprendere una nuova era a spendere tempo, energia e denaro in frenetica corsa che poi si è dimostrata essere costruita nell’esagerazione.

Sul Corriere della Sera di venerdì 31 dicembre 1999 Tommaso Padoa-Schioppa nell’articolo di fondo “Questo mondo a due velocità” scrisse un pensiero profondo sull’evoluzione europea:

«Che cosa sono dodici mesi quando l’avvento di tre zeri segna contemporaneamente un decennio, un secolo, un millennio? Eppure, bastano cose accadute nell’anno brevissimo che ora finisce a mostrarci quanto contraddittorio, difficile da decifrare, incerto sia il divenire della convivenza umana nel mondo d’oggi. Il 1999 incomincia con la volontaria e pacifica rinuncia delle nazioni europee alla diversità delle monete, uno dei segni più antichi e più forti in cui esse si erano identificate per secoli. Moneta unica significa società unica, identità comune, non solo unico mercato. Paesi e popoli che per due volte in una generazione avevano sacrificato milioni di vite umane a ideologie di nazione e di razza sembrano riconciliati tra loro e con se stessi».

Massimo Piattelli Palmarini nel suo articolo “Stregati dalla cifra tonda” scrisse:

«Tutti gli occhi sono puntati sulla Nuova Zelanda, primo territorio al mondo ad affrontare il fatidico scatto. Il test in vivo su questo porcellino d’India informatico concederà alla costa Est ben sei ore per tentare di aggiustare grane impreviste. Non c’è azienda che non sbandieri di essere “Y2K ready”» […] «Un centro apposito, connesso con la Casa Bianca e formato da volontari molto esperti in informatica, garantisce piena disponibilità per informazioni e suggerimenti. Ci si chiede, però, come si potrà di fatto contattarlo, se davvero le reti collassano».

Tra le notizie di giornata, alla fine di quello stesso dicembre il Giappone ha saputo che Sua altezza imperiale, la principessa Masako Owada aveva perso il bambino che portava in grembo, l’erede al trono. Aborto spontaneo, operazione per la rimozione del feto, ricovero in ospedale, un mese di riposo. Poi il nulla. “La principessa ha ritrovato la tranquillità”, riferiscono i comunicati di corte. Chiusa dentro i suoi confini, dentro un anello di muraglie, fossati d’acqua e giardini, in una dimora regale nel centro di Tokyo.

L’altra notizia che scosse il mondo della musica è stato il tentato omicidio a George Harrison. L’ex Beatle fu aggredito nella sua residenza bunker fuori Londra da un fanatico che intendeva esprimere la sua ammirazione con un coltello.  Ma Harrison è riuscito ugualmente a immobilizzare l’aggressore, Michael Abram, 33 anni di Liverpool e a consegnarlo alla polizia.

Millennium bug

Corriere della Sera di venerdì 31 dicembre 1999

«A mezzanotte si entra nell’anno Duemila e la prima sfida ginge dai computer che devono affrontare il rischio di una data con due zeri finali. Così l’insidia del millennium bug, il “baco” che potrebbe provocare un blocco informatico, ha mobilitato in tutto il mondo milioni di persone»

Caprara – Montefiori – Persivale

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