«Sono annegati sognando l’Europa»
«La pietà, l’indignazione e lo sgomento del mondo – di noi tutti – si accenderanno, sinceri e inutili, a ogni nuovo episodio di barbarie. Ma forse sempre meno, perché ci si abitua a tutto e proprio il ripetersi delle orrende e criminose tragedie renderà più assuefatte e meno reattive le coscienze […] ogni volta si dice, mentendo in buona fede a se stessi, che si è raggiunto il colmo. E che è vicino il momento in cui si volterà pagina, proprio perché è intollerabile che continui questo crescendo di orrori»
Il Corriere della Sera di lunedì 20 aprile 2015
«…l’apocalisse della carretta del mare colata a picco davanti alle coste libiche toglie il fiato. Perché per quelle centinaia di poveretti che sognavano l’Europa la fine dell’incubo pareva lì, a portata di mano. E la morte è arrivata a tradimento. L’ultimo tradimento dopo quelli subiti in viaggi da incubo da parte di trafficanti, truffatori, guerriglieri barbuti con la cartucciera a tracolla…»Gian Maria Stella
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«La cosa essenziale del giornale è il fatto che è in grado di ordinare e organizzare il mondo che ci entra in casa. L’arte di fare un giornale, infatti, consiste nel non riflettere semplicemente e passivamente la realtà, ma nel darle una forma. Giornale è sinonimo di ordine e di regolarità. Altrimenti non avrebbe senso. Questo ordine viene prodotto e stabilito ogni giorno, sempre di nuovo. E così, la mattina alle sette, il mondo può tornare a essere in ordine. E dopo la nostra lettura il caos può nuovamente fare la sua irruzione»
Wilhelm Schmid, La pienezza della vita, 2006