Rosa Pantani, Rosso Ferrari
«I colori dei grandi trionfi al Giro e nella Formula 1. Rosa Pantani, Rosso Ferrari»
Marco Pantani si aggiudica il Giro d’Italia 1998, ottantunesima edizione della “Corsa Rosa”. La gara si svolse in ventidue tappe precedute da un cronoprologo iniziale dal 16 maggio al 7 giugno, per un percorso totale di 3.811,6 km. Rivaleggiando con gli specialisti della cronometro come Alex Zülle, Pantani fu in grado di guadagnarsi un margine tale da poter compensare la propria debolezza nelle prove contro il tempo. Decisiva risultò l’ultima tappa di montagna, la Cavalese-Plan di Montecampione, lunga ben 243 chilometri. Pantani e Pavel Tonkov scappano insieme e a pochi chilometri dalla fine sono l’uno vicino all’altro. La svolta arriva a tre chilometri dalla fine, quando Pantani scatta e Tonkov non ce la fa a stargli dietro. Al traguardoMarco alza le braccia al cielo, un’immagine che rimarrà in eternoscolpita nella mente di tutti gli sportivi. Il russo si vede dopo 57 secondi. Manca ancora la cronometro di Lugano, tappa nella quale Pantani sorprende tutti e guadagna altri 5 secondi su Tonkov. La passerella finale di Milano è pura e semplice formalità per il pirata.
Deciso inizialmente a non partecipare al Tour de France, il romagnolo cambiò idea a due settimane dall’inizio della corsa, quando venne a mancare Luciano Pezzi, suo mentore e anima della Mercatone Uno: sarebbe stato un altro trionfo. Poi arrivarono gli anni bui. Ma Marco è sempre nei cuori di chi lo ha amato.
Il 7 giugno 1998, andò in scena anche il GP del Canada, appuntamento numero sette della stagione, con le McLaren, quasi imprendibili, grazie anche al supporto della Bridgestone. Mentre la Goodyear, fornitore ufficiale della Ferrari, fu pesantemente criticata, di non fornire un prodotto adeguato alla Scuderia di Maranello. La vittoria di Michael Schumacher, piena di emozioni e soprattutto ad eliminazione, accese le speranza a Maranello per tentare di strappare alla McLaren, il titolo iridato.
«Con gli occhi ancora impastati del paradiso rosa di Pantani, ci troviamo davanti a un rosso vivo, eccitante, di eterna e patriottica memoria. Il trionfo dell’eroe del Giro, in un mare di folla che ignorava la pioggia, si mescola con il ritorno alla vittoria della Ferrari di Schumi: evento sempre esplosivo sul piano della passionalità. Una felice domenica, gonfia di amori popolari»
Il passato è la memoria del presente.
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La Gazzetta dello Sport di lunedì 8 giugno 1998
«E se poi vogliamo ritrovare un aggancio con Pantani, ecco un altro affascinante personaggio italiano: Giancarlo Fisichella, capace di sfidare Schumacher a testa alta con la Benetton e persino di stargli a lungo davanti: ancora bravissimo, ancora un podio (secondo posto). La Formula 1 può darci una grande estate insieme con i mondiali di calcio. C’è tempo. Per adesso, lasciatemi salutare Pantani, uno dei personaggi italiani più amati, e il Giro di mamma Gazzetta che ha vissuto un’edizione magica, piena di suggestioni, di eroismi, di incanti e di sorprese»
Candido Cannavò
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«La cosa essenziale del giornale è il fatto che è in grado di ordinare e organizzare il mondo che ci entra in casa. L’arte di fare un giornale, infatti, consiste nel non riflettere semplicemente e passivamente la realtà, ma nel darle una forma. Giornale è sinonimo di ordine e di regolarità. Altrimenti non avrebbe senso. Questo ordine viene prodotto e stabilito ogni giorno, sempre di nuovo. E così, la mattina alle sette, il mondo può tornare a essere in ordine. E dopo la nostra lettura il caos può nuovamente fare la sua irruzione»
Wilhelm Schmid, La pienezza della vita, 2006