Yes We Can – Barack Obama
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5 novembre 2008. Nella sfida con il candidato repubblicano John McCain, il giovane senatore dell’Illinois Barack Obama, inizialmente svantaggiato anche dalla breve esperienza politica, ha saputo conquistare crescenti consensi popolari grazie al sapiente utilizzo di tutti i mezzi di informazione. Imposto contro un establishment democratico che gli era ostile, sconfiggendo alle primarie un cavallo di battaglia come Hillary Clinton, con un vasto impiego di blog, social network è riuscito a raccogliere i fondi per la campagna elettorale e a ottenere un alto numero di voti, che lo hanno portato a conquistare la Casa Bianca. Per la prima volta un afroamericano è chiamato a rappresentare l’intera nazione statunitense. Una svolta netta, in un Paese dove la questione razziale è tutt’altro che superata e dove il divario socioeconomico tra bianchi e neri è lontano dall’essere colmato. I principali nodi che la Presidenza Obama dovette affrontare furono la sfida alla grande recessione dovuta alla crisi economica mondiale del 2008, la cattura di Osama Bin Laden, i rapporti con il medio oriente.
Angelo Panebianco sulla prima pagina del Corriere della Sera 6 novembre 2008 scrive: «Nessuno oggi può sapere che cosa farà il nuovo presidente, che cosa diventeranno gli Stati Uniti nell’era di Barack Obama. Ma tutti, persino i tanti nemici dell’America sparsi per il mondo, sono costretti a riconoscere che la democrazia americana continua ancora oggi a disporre di doti che nessun ‘altra comunità politica possiede». Nel taglio basso spazio anche per la scomparsa a 66 anni dello scrittore poliedrico Michael Crichton, uno dei più grandi autori di bestseller al mondo nonché padre di Jurassic Park e ideatore della serie televisiva E.R. – Medici in prima linea. Ennio Caretto scrive: «È stato l’apostolo del techno thriller, il giallo scientifico, e ha fatto la fortuna di George Clooney con lo sceneggiato tv E.R. Ha tenuto dotte conferenze come a Milano, dove cercò di smitizzare l’effetto serra».
Il Corriere della Sera di giovedì 6 novembre 2008
«È vero in generale che in tempi di crisi le personalità carismatiche hanno più probabilità di affermarsi. E, senza dubbio, la gravissima crisi finanziaria, con i suoi pesantissimi effetti sull’economia americana ha favorito l’outsider Obama»
Redazione Corriere della Sera
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