Giornali storici presenta:
«Tommaso piangeva, l’abbiamo ucciso»
Nell’articolo dedicato a cura di Cristina Marrone, Grazia Maria Mottola e Giovanna Cavalli possiamo leggere:
«Tommaso Onofri, il bimbo di 17 mesi rapito il 2 marzo a Casalbaroncolo, alle porte di Parma, è stato ucciso mezz’ora dopo il sequestro “perché piangeva troppo”. L’assassinio di Tommaso è stato deciso dal capobanda, il manovale Mario Alessi, che ieri ha confessato dopo essere stato fermato assieme ai due complici, la compagna Antonella Conserva e Salvatore Raimondi. Il corpo è stato ritrovato in un bosco. Ondata di indignazione»
Il passato è la memoria del presente.
Il Corriere della Sera di domenica 2 aprile 2006
«Piangeva Tommaso. Si lamentava, voleva la mamma. Aveva bisogno delle sue medicine, per curare l’epilessia. Il suo sequestro non è durato che una manciata di minuti. Lo hanno ammazzato quando ancora lo stavano portando via a bordo di un motorino. Quelle sue lacrime disperate gli sono costate la vita: “Lo abbiamo ucciso perché piangeva troppo” è la fredda confessione di Mario Alessi che lavorò come manovale nella ristrutturazione del cascinale degli Onofri»Cristina Marrone
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«La cosa essenziale del giornale è il fatto che è in grado di ordinare e organizzare il mondo che ci entra in casa. L’arte di fare un giornale, infatti, consiste nel non riflettere semplicemente e passivamente la realtà, ma nel darle una forma. Giornale è sinonimo di ordine e di regolarità. Altrimenti non avrebbe senso. Questo ordine viene prodotto e stabilito ogni giorno, sempre di nuovo. E così, la mattina alle sette, il mondo può tornare a essere in ordine. E dopo la nostra lettura il caos può nuovamente fare la sua irruzione»
Wilhelm Schmid, La pienezza della vita, 2006